
Il 21 dicembre arriva il Solstizio, un momento in cui il Sole “si ferma” e la stagione cambia.
Una visione interculturale e globale dell’umanità rivela che il Solstizio d’inverno è per molti aspetti, il più importante punto magico dell’anno naturale.
Innanzitutto, è importante notare che il Solstizio significa letteralmente “sosta del Sole”.
durante questo solstizio d’inverno, il Sole viaggia più a sud lungo il suo percorso orbitale e per circa tre giorni il Sole sorge e tramonta praticamente nello stesso punto dell”orizzonte, sembrando fermarsi prima di iniziare lentamente il suo viaggio verso Nord.
Con l’avvicinarsi del solstizio d’inverno, le notti diventano più lunghe e le giornate più brevi, in modo che i giorni vicini al solstizio d’inverno siano i più brevi dell’anno.
La maggior parte dei popoli antichi (tra cui Anasazi, Celtico, Scandinavo, Etrusco e molti altri) pianificarono le loro feste e cerimonie nel solstizio d’inverno o vicino a questo evento.
L’intento era di assicurare che il Sole sarebbe tornato; che i giorni avrebbero ricominciato ad allungarsi. La convinzione implicita era che se le cerimonie non si svolgevano correttamente, il Sole poteva non tornare e ci sarebbe stato l’inverno eterno.
Altri importanti peculiarità per una comprensione globale del solstizio d’inverno sono i Saturnali celebrati dagli Etruschi e dai Romani. Questa celebrazione alla fine si diffuse nel mondo latino fino al lontano Messico. I saturnali erano di solito un rito di sette giorni che segnava il nuovo anno, oltre a venerare il Dio Saturno governatore peraltro del segno del Capricorno, il Signore del Tempo, i Confini e la Legge. Questo per quello che riguarda la parte autentica che evidenzia da sempre l’importanza del solstizio d’inverno.
Energeticamente invece tu lascia andare l’autunno che ti ha riscaldato con i suoi fuochi e la terra ancora calda dal Sole estivo, e permettiti di entrare nella parte più fredda e trattenuta della tua umana realtà. Sotto le coltri e sotto il ghiaccio, il fuoco c’è sempre e più schietto che mai. Non ti preoccupare. La linfa vitale è forte in questo periodo, covando trasformazioni importanti per te. Non ti scordare che il solstizio segna anche l’entrata nella decima casa astrologica, quella del successo, della concentrazione e ispirazione governata appunto da Saturno e appartenente al Capricorno.
Il Solstizio porta anche il giorno più corto dell’anno nell’emisfero settentrionale, dove siamo incoraggiati ad entrare nella notte oscura dell’anima, e il giorno più lungo dell’anno nell’emisfero meridionale, dove siamo incoraggiati a celebrare la luce.
Non importa in quale parte del mondo sei, il Solstizio è un giorno duttile, pieno di significati, improntato sulla sensibilità in cui ti senti più in sintonia con le energie che ti circondano.
Si ritiene inoltre che durante il solstizio, il velo tra questo mondo e le dimensioni superiori sia più sottile e che possiamo attingere alle energie galattiche e ai regni angelici con maggiore facilità.
Il solstizio di dicembre segna anche lo spostamento del Sole nel segno terrestre del Capricorno.
Il 21 dicembre, viviamo il giorno più corto e la notte più lunga dell’anno. Le crescenti ore di oscurità ti guidano ad entrare nella notte oscura dell’anima, un momento di ritiro in cui puoi ascoltare le agitazioni più sottili del tuo essere.
A volte è solo nell’oscurità che possiamo davvero sentirci a nostro agio per essere noi stessi. Quando il riflesso del Sole brilla su di noi, possiamo sentirci esposti, possiamo sentire che dobbiamo agire o dobbiamo essere in un certo modo, ci sentiamo scoperti e in dovere di salvaguardare la nostra immagine superficiale.
Quando le luci sono spente, quando siamo solo noi, soli con i nostri pensieri, è allora che possiamo davvero immergerci profondamente nel nostro nucleo e trovarci faccia a faccia con una nuova verità: capire chi siamo veramente.
Non voglio dire che dobbiamo vergognarci quando siamo sotto la forte luce del Sole, ma è nell’oscurità che ritroviamo noi stessi. Sotto il Sole tendiamo a disconnetterci mentre nel buio a collegarci con le parti più intime della nostra anima.
Allontanati dunque dai riflettori e siediti nell’oscurità della notte con le tue verità.
Non hai bisogno di identificare i tuoi sentimenti o addirittura di scriverli per analizzarli. Devi solo sederti con loro e permettere loro di esistere.
Nell’oscurità, i tuoi pensieri non contano. Sono i tuoi sentimenti che possono davvero brillare. È il tuo richiamo emotivo che ha la possibilità di parlare e devi permetterti di ascoltarla.
Devi dimenticare le etichette e i giudizi della mente e, invece, permetterti di sentire con il potere del cuore.
Quando ti siedi nel buio quali sentimenti emergono? Quale disagio cresce dentro di te? Cosa succede quando ti permetti di essere chi vuoi essere veramente, cioè chi sei?
Questo è ciò a cui la notte oscura dell’anima ti chiama per arrenderti. Dovresti smettere di parlare e iniziare ad ascoltare.
Il tuo rituale per questa notte piena di energia e di verità è di sedere nell’oscurità. Spengi le luci e siedi in una stanza buia. Vedi se riesci a tenere gli occhi aperti e osserva semplicemente come ti senti quando sei seduto al buio.
Impara a sentirti a tuo agio semplicemente seduto con te stesso. Respira. Potresti riuscire a farlo solo per pochi minuti, ma cerca di superare qualsiasi angoscia o irrequietezza che ti si presenta.
Dopo esserti seduto nell’oscurità, fai un bagno rilassante. Riempi la vasca con oli e sali rilassanti e concediti di ripulire qualsiasi sensazione o pensiero che non desideri più portarti dietro.
La notte oscura dell’anima è un momento di riposo e contemplazione. Sii gentile con te stesso e passa il tempo a conoscere chi sei veramente lontano dai riflettori del mondo. E ricorda: l’autostima è il frutto dell’analisi di ciò che io sono indipendentemente da ciò che faccio.
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